La nostra vittoria in tribunale contro Airbnb

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A poco più di un anno dalla prima sentenza, siamo contenti di annunciare la vittoria anche in secondo grado contro il colosso Airbnb per la registrazione del nostro marchio “Ciaobnb”.

Per chi fosse interessato alla storia, riportiamo di seguito i punti principali, che insieme ad altri motivi hanno contribuito alla nostra trasformazione da “Ciaobnb” a “Hotel in Cloud”.

2017: la nascita di “Ciaobnb”

  • Primavera 2017: Sull’onda di un’esperienza come gestori di un B&B, e dato il forte background tecnico-informatico, partiamo con il progetto aziendale “Ciaobnb”, con l’obiettivo di creare servizi per migliorare la gestione delle strutture ricettive.
  • Agosto 2017: decidiamo di registrare il nome della nostra attività all’ufficio europeo per la proprietà intellettuale “EUIPO”.
    La procedura di registrazione dell'”EUIPO” prevede un periodo di 3 mesi dove eventuali altre aziende possono opporsi all’atto di registrazione.
  • Novembre 2017: Il giorno prima della scadenza dei 3 mesi Airbnb si oppone alla registrazione indicando che la nostra ragione sociale potrebbe confondersi con la loro (“Likelihood of confusion”).

Questa notizia ci arriva addosso come un macigno, in quanto non ci aspettavamo di doverci scontrare con una grande multinazionale a pochi mesi dall’inizio della nostra attività.

Oltretutto avevamo già iniziato a farci conoscere con il nome “Ciaobnb” e modificare la ragione sociale avrebbe comportato un’ulteriore investimento di tempo e risorse.

Per questo motivo, oltre a ritenerla una mossa poco elegante (noi appena nati, loro enorme colosso multinazionale), scegliamo di non darci subito per vinti.

2018: l’appello in primo grado

  • Con l’aiuto dello Studio BIESSE, guidati dall’Avv. Fulvia Sangiacomo (che ringraziamo per il prezioso supporto) decidiamo di procedere, convinti che i due nomi non possano essere confusi.
  • Airbnb, tramite i suoi avvocati, inizia a inviarci grossi faldoni contenenti documenti legali a supporto della loro tesi.
    Sembrava di essere in quei film ambientati nelle sale di tribunale…
  • Dopo attente valutazioni la nostra difesa si formalizza in un documento 3 pagine, dove esponiamo con semplicità le nostre convinzioni, riassumibili in:
    • Fonetica: “Ciao” e “Air” a nostro avviso non possono essere confuse, in quanto il loro suono risulta molto diverso nella pronuncia (sia in italiano che in inglese);
    • Suffisso: Il suffisso “bnb” risulta essere un termine generico per indicare “Bed&Breakfast”;
  • Nel frattempo iniziamo ad avere come primi clienti hotel e altre strutture ricettive (oltre ai B&B).
    Per questo motivo, unito al fatto che la vittoria contro Airbnb non era scontata, con giugno 2018 scegliamo di cambiare ufficialmente ragione sociale e brand in “Ciaomanager” la cui registrazione all’EUIPO, fortunatamente, non ha trovato intoppi.

2019: vinciamo il primo round

  • aprile 2019, l’EUIPO si esprime a nostro favore, avvalorando le nostre tesi.
  • Festeggiamo la decisione, ma il buonumore dura poco in quanto Airbnb non si reputa soddisfatta e ci annuncia di tornare in appello per il secondo grado;
  • Ricomincia tutto da capo, i faldoni ricominciano a tornare sulle nostre scrivanie…

2020: vinciamo il secondo round

  • Aprile 2020, ad un anno dal precedente esito, l’EUIPO ci dà nuovamente ragione!

E adesso?

Airbnb a questo punto avrebbe il diritto di richiedere il terzo grado di giudizio, qualora lo ritenesse opportuno.

Sinceramente speriamo che questa storia possa dirsi conclusa una volta per tutte per tornare a concentrarci esclusivamente su quello che sappiamo fare meglio:
Strumenti cloud all’avanguardia per hotel e B&B!

Riferimenti

Parlano di noi

Prima vittoria (2019):

Seconda vittoria (2020):

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